MARATONA BACH

AUDITORIUM SANT'ANTONIO - MORBEGNO

P.za Sant’Antonio 1, Morbegno, Italia
I Concerti brandeburghesi di Johann Sebastian Bach («Six concerts avec plusieurs instruments», «Sei concerti con diversi strumenti» recita il titolo originale): esplorazione in sei tappe dello stile concertante, delle sue forme e dei suoi equilibri cangianti, con diversi strumenti che di volta in volta assumono il ruolo di primus inter pares.
Nei diversi brani Bach ibrida fra loro con geniale sintesi elementi vicini al concerto grosso (che prevede una dialettica fra un’orchestra e un suo sottoinsieme, il «concertino»), al concerto solistico (celebre è il lungo episodio del cembalo solo nel quinto Concerto) o al «concerto di gruppo», in cui invece non emergono prime parti: tale è ad esempio il terzo Concerto, che come il sesto è affidato ai soli archi.

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La musica di Bach è economia: trarre il massimo vantaggio dal minimo materiale possibile, pochi tratti elementari, dando a questi ultimi innumerevoli fogge sempre diverse ma sempre sorelle.
È architettura: sia nella costruzione degli edifici polifonici più arditi, sia in composizioni in cui i mezzi strumentali in gioco sono molto più ridotti.
È rappresentazione: è pittura di affetti e moti dell’animo secondo corrispondenze in parte codificate dalla prassi del tempo, in parte del tutto originali e impressionanti per la loro efficacia evocativa.
È pensiero: un lavoro talvolta così astratto sul linguaggio musicale ha il fascino della pura speculazione.
Ma forse, questo sembrano dirci i sei Concerti brandeburghesi, è soprattutto energia.
È stupefacente e sempre rinnovato dinamismo, energia che in queste composizioni si manifesta in maniera sostanzialmente unica; impulso, spinta che continuamente procede, con entusiasmo e persino eccitazione, fino al suo (provvisorio) esaurirsi.

A chiosare il grande ciclo di sei, contemporaneo che dice la sua e porge una chiave in più per colmare il salto temporale, sta Piergiorgio Ratti (1991) col suo Concerto brandeburghese n. 7 “Bach recomposed”. Al ciclo, perfetto in sé, non si poteva certo aggiungere un anello; si può aggiungere, invece, una sorta di specchio per rivedere le immagini già note, leggendole in maniera ancora una volta diversa.

venerdì, 26/11/2021 alle ore 19:30

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